giovedì 26 maggio 2016

Dear Old Mr. Ciak: Cosa fanno i protagonisti del piccolo schermo quando non girano?

(Quello che combina la Pellegrini fuori dalla piscina, invece, è ancora mistero)

(Alias: film random commentati una vita fa e, oggi, legati da un minuscolo pretesto)

2015. Madre, padre, una figlia che cresce al buio. Un bunker come casa, se fuori è vietato uscire. Finché, sopra, qualcosa comincia a muoversi. Da chi stanno trovando riparo? Fuori dal tunnel, che aspetto avrà il mondo? Hidden – scritto e diretto dai fratelli Duffer, promettente duo – è un film claustrofobico, cupissimo, che parte nel migliore dei modi. Un thriller psicologico che a lungo si regge sulle ansie, la routine e i meccanismi di sopravvivenza di una famiglia unita sul fondo di un pozzo nero. L'ansia si sente. Si è preoccupati per la loro sorte e, soprattutto, si è curiosi. C'è infatti una cosa che non dicono e che si rivelerà allo spettatore in flashback canonici in cui scoprire, man mano, la verità sulla loro fine del mondo. Una risposta originale, un colpo di scena garantito, che però – a confine con l'horror – soddisfa meno del resto. Prima di abbandonare il loro covo, in particolar modo, i tre attori reggono al meglio la tensione. La sconosciuta Andrea Riseborough; la piccola e precoce Emily Alyn Lind, ossia la giovane Amanda di Revenge; il sempre in parte Alexander Skarsgard, che, per essere un marcantonio olandese, risulta un genitore sorprendentemente attento e premuroso, con quell'istinto paterno, d'altronde, già mostrato in Disconnect e What Maisie Knew. Tocchi del migliore Shyamalan, cenni a The Hole, rovesciamenti non del tutto telefonati – occhio ad alcuni poster pieni di spoiler - e il pregio di complicare un'idea semplice. Esempio ben pensato di crossover, dunque, sulla relatività delle fobie – alla fine, chi ha paura di chi? - e la forza del sangue. (6/7)

2014. Clint, un Elijah Wood che dopo Il signore degli anelli e gli impegni con Wilfred vediamo spesso alle prese coi film da brivido, vorrebbe diventare il nuovo Stephen King ma, tornato a mani vuote dal soggiorno newyorkese, vive sotto lo stesso tetto di mammà e lavora come supplente in una scuola elementare. Non sa ancora che nella caffetteria della scuola sta per diffondersi una piaga che renderà zombie tutti coloro che non sono ancora entrati in pubertà. Basta un graffio e parte la rabbia, insieme alla fame. Cooties è una commedia horror, come rivela il trailer, partorita dalle menti di coloro che hanno pensato Glee e Saw. Scorretta, splatter e esilarante, ha i personaggi che immagini – la dolce insegnante di Inglese, il tronfio professore di Educazione fisica e così via – e una ferocia vestita di leggerezza che non ti aspetti. Parte tutto, infatti, con un dispetto ai danni di una bambina pallida e bruttina. Il prepotente di turno la tira per le codine e, insieme ai capelli, viene via anche un sanguinoso brandello di materia cerebrale. A quell'età i bambini sono dispettosi e manipolatori: ti fanno gli occhi dolci, ti prendono per il verso giusto e sei nella loro trappola. Figurateveli morti viventi: piccoli demoni con abiti dai colori pastello che giocano al salto alla corda con le budella di un povero sprovveduto, stabiliscono gerarchie, rendono gli spiazzali della ricreazione labirinti. E tutto, in quest'opera prima citazionista quanto The Final Girls e non meno ironica di L'alba dei morti dementi, ha inizio proprio da quella carne che forse - lo dicevano i vegetariani e l'hanno confermato da poco, neanche a farlo apposta, i giornali – nuoce gravemente alla salute. Come una scuola che – da una parte all'altra della barricata – uccide. (6,5)

2015. Un poster con il primo piano dei due protagonisti, e io che immagino tanti dialoghi e pochi attori. 6 Years, melodramma scritto e diretto da Hannah Fidell, poteva piacermi. Perché si sa che vado pazzo per queste lunghissime scene in cui, con naturalezza, si parla del più e del meno; gli amori agli sgoccioli; i giovani che hanno i problemi dei vecchi. Siamo dalle parti di Like CrazyBlue Valentine. Un sentimento al tramonto, già declinato al passato, e due amanti a un bivio. Melanie e Dan – studenti universitari, migliori amici – sono fidanzati da sei anni. In Doremus c'era la lontananza, in Cianfrance i rimpianti di due che avevano capito che il loro grande amore non bastava. Nella Fidell, piatta, i problemi sono più vicini ai miei – strade che inevitabilmente si separano, piani per il futuro che non vanno d'accordo, piccoli tradimenti da ubriachi – ma personaggi tutt'altro che adorabili, o in lacrime o brilli, rendono più pesante del previsto l'ora e diciotto di 6 Years. Realistico, non per cuori candidi, ma con guizzi scarsi e figure antipatiche, pallide, volubili. Eppure Taissa Farmiga – lei tanto sfortunata in amore anche in American Horror Story – e Ben Rosenfield sono molto bravi. Eppure la regia è sobria e la colonna sonora indie al bacio... (5)

2013. Certe sere l'importante non è tanto il film, quanto ridersela di gusto. E, in sere come quelle, che venga pure in mente l'idea di vedere questa commedia tedesca campione d'incassi, pronta per l'espatrio, un sequel già uscito in Patria e, chissà, un remake. Arrivato da noi con due anni di ritardo, complice un protagonista amatissimo per Kebab For Breakfast, Fuck You, Prof! parla con il linguaggio della comicità – a volte volgare, ma immediato - di ragazzi ribelli, equivoci e false identità. La storia: delinquente in libertà vigilata si finge supplente per recuperare la refurtiva sepolta nello scantinato di un liceo. Ma il suo menefreghismo si scontrerà con gli scherzi di una classe problematica. La trama è la solita – un incrocio tra Da ladro a poliziotto e Poliziotto alle elementari – e la comicità, non tra le più raffinate, è più americana che europea. Però si ride tanto, dall'inizio alla fine, e gli obiettivi vengono raggiunti, dalla classe scapestrata capitanata dal più scapestrato dei prof. (6+)

2014. Jay è la pecora nera in una famiglia perfetta. Daisy, sola al mondo e con qualcosa che non quadra, dichiara ai suoi dottori di sentire le voci ed è tra le stralunate abitatrici di un istituto da abbandonare di corsa, e a piedi scalzi. Lui è Scott Speedman che, dopo gli anni novanta e Felicity, ci si è accontentati di vedere qui e lì. Lei è Evan Rachel Wood, attrice che mi piace tanto e da tanto, che chissà perché – pur essendo bella e brava in quantità uguali – ha meno impegni di quanti meriterebbe. Loro, simpatici e in armonia, sono i protagonisti bene a fuoco di Barefoot: romcom tra l'indipendente e il commerciale che, a volte, ho trovato avesse i tratti dei boy meets girl che mi fanno sempre bene, altre quelli meno personali ma per tutti i palati di una commedia con i Kate Hudson e Matthew McConaughey di turno. Piace più a prima impressione, nel primo caso, rispetto a quando si scopre – nonostante il brio e le punte di tenerezza – piacevole e poco più; comunque, non  memorabile. A fare la differenza, la lei della storia, che spesso ti prende in contropiede con le sue fragilità e i suoi piccoli dolori, e sempre ti sorprende per piglio e fascino. (6)

2014. Richie vuole farla finita. Ma, all'improvviso, arriva una chiamata da sua sorella. Sua nipote, Sophia, ha bisogno di lui. Nato come ampliazione di un corto pluripremiato, Before I Disappear è il significativo esordio alla regia di Shawn Christensen: ha l'indole e lo sguardo giusto, anche se il suo primo lungometraggio ha poco che lo faccia brillare di luce propria. Dramma all night long inguaribilmente indie, ha una bella testa, una bella fotografia da videoclip, un bel cast televisivo assemblato a dovere – accanto al factotum Shawn, una grande Emmy Rossum e uno psicotico Paul Wesley – ma manca una trama che si faccia ricordare. Prevedibile, penserete, immaginando un rapporto adulto-bambino à la About a Boy. Sbagliando, credo lo pensasse anche l'autore: accanto allo snodarsi di un emozionante dramma familiare, allora, l'inserimento di una parentesi noir. Una cocainomane trovata morta, la promessa dell'omertà e, inevitabile, il dubbio: dirlo o non dirlo al ragazzo di lei? Con un altro dubbio, questa volta il mio, ossia che nel corto tale sottotrama insoddisfacente mancasse, andrò a recuperarmi l'originale e a dire in giro che Christensen, nonostante i passaggi irrisolti, è capace come tutti raccontano. (6/7)

2015. Brillante studente a casa per le vacanze perde testa e verginità con la  consorte del vicino. Ma il marito, ricco e geloso, potrebbe non perdonare il ragazzo che ha puntato gli occhi sulla sua moglie trofeo. Careful What You Whish for – in italiano, Attrazione senza regole: titolo da anonimo giallo di Rai Due, e quello infatti è stato il suo sfortunato destino in una sera di fine agosto – è un discreto thriller erotico, con tutti i limiti del caso e elementi che lo rendono leggermente superiore a pellicole simili arrivate di recente in sala. Vedi l'innocuo – e trashissimo – Il ragazzo della porta accanto. La trama è quella: un'attrazione fatale, la seduzione di una Mrs. Robinson, un giovane accecato dalla passione. Ma, a un certo punto, si imbocca una via che il trailer non rivela e che, dunque, non vi rivelerò neanch'io: una strada già battuta, verso un epilogo con qualche tranello che non guasta e i territori di Sex Crimes. E poi – inusuale per la prima serata, almeno – c'è più pelle esposta, qualche scena di sesso e l'indiscreto sex appeal di Isabel Lucas. Nei panni del marito, Dermot Mulroney (Shameless); il giovane protagonista, invece, è Nick Jonas. Nuovi muscoli e il tentativo di una carriera nuova dopo un'infanzia targata Disney: qualche singolo carino passato in radio e impegni in rubrica con l'ultima creazione di Ryan Murphy, Scream Queens, e la seconda stagione di Kingdom. (5,5)

2015. Charles è un liceale che vive di notte. Tormentato dai bulli, lavora in una stazione di servizio che è un microcosmo di situazioni pericolose e incontri. Lì la diciottenne Vicki offre sesso ai camionisti. Quando Charles trova il coraggio di difenderla dalle prepotenze del suo pappone, tra i due nasce l'amicizia. Viaggiando lungo la costa californiana, fotograferanno fari e impareranno a rispettarsi. Safelight è un dramma young adult accolto nell'anonimato. Sbuca dal nulla, infatti, ma ci si aspettava di più, per colpa di una di quelle copertine che mi ispirano a colpo d'occhio e di due protagonisti noti. Ha senz'altro dalla sua voglia di tenerezza e tanta bontà, ma la scrittura pecca di ingenuità e esagera nel caricare i personaggi di drammi che non toccano. Mai smielato ma neanche mai meritevole, per quell'ora e mezza, nonostante idee frettolose e personaggi sfortunatissimi, si tiene a galla grazie a qualche comprimario significativo, alle atmosfere country e alle prove di Evan Peters, convincente diciassettenne, e June Temple, carinissima coi suoi occhiali rosa a forma di cuore. Giovani ma già quotati, altrove mattatori, finiranno per farsi ricordare, qui, per quel misto di occhi bassi e sorrisi rubati che sono bravissimi a rendere, neache fossero due adolescenti alle prese con l'imbarazzo della prima volta. (5)

24 commenti:

  1. Il primo mi incuriosisce, è abbastanza cupo da potermi piacere :)
    Non ho visto nemmeno uno di tutti gli altri titoli ma non mi incuriosiscono granché! ;)

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    1. Il primo somiglia vagamente a 10 Cloverfield Lane, uscito da poco, ma l'ho trovato un po' meglio. Almeno, fino alla fine, un po' di mistero resta. Gli altri poca roba, sì, però non aggiornavo il blog da lunedì, le letture vanno a rilento e... Facciamo un minestrone di mini-recensioni mai postate. :)

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  2. Visto solo il secondo, una scemenzina...gli altri mi ispirano poco, mi sa che do priorità ad altro...

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    1. Troppo crudele coi bimbi crudeli: erano carinissimi, su. :-D
      Occhio a Hidden!

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  3. Mi aggrego a Sara e guarderò Hidden, claustofobia e il non sapere mi attirano molto. E poi adoro il gigante Alexander Skarsgard ♥ Tarzan prossima visione! ;)

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    1. Tarzan, a pelle, mi sa di brutto (poi questi rimaneggiamenti iniziano ad annoiarmi), però lui è bello senz'altro, bravo pure, e sceglie film interessanti. Ci fidiamo? :)

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  4. Mi sono segnata il primo e il secondo film sicuramente non sono opere cinematografiche ma da quello che hai scritto mi sono incuriosita molto...gli altri invece, a parte "Attrazione senza regole" che ho visto, non mi ispirano per niente ^_^

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    1. Pure Before I Disappear, se piace il genere, ha un bello sguardo. Un po' pasticciato verso la fine, però notevole. :)

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  5. Visti:
    -Barefoot: visione estiva, carina ma non memorabile
    -Before I disappear: 100% indie (anche troppo), non così originale ma comunque capace di farsi ricordare
    Mancano e continueranno a mancare 6 years che già mi bocciasti, Careful per poca attrazione verso il genere, Hidden, anche se qualcosina mi attira.
    Crooties ricorda Shaun of the Dead, ma sembra leggero al punto giusto, Fuck you Prof mi spaventa doppiato, ma forse di più in v.o., Safelight mi stava fregando con quella locandina... nonostante il tuo 5, magari nella penuria estiva, potrei vederlo.

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    1. mmm... Safelight però è evitabile, anche durante la penuria estiva. A questo punto, nonostante i personaggi odiosi e vecchi dentro, meglio 6 Years. Stilisticamente, già è meglio. Su Hidden: a tratti, meglio di 10 Cloverfield Lane. Peccato, però, per il "finalissimo": fino a un certo punto, si regge alla grande, e Alexander-coso si conferma l'unica cosa decente di True Blood :)

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  6. Anche a me “Hidden” è piaciuto, strano che non sia ancora stato distribuito, penavo che sarebeb arrivato in sala. Cooties invece è simpatico, alla fine si lascia guardare ;-) Cheers!

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    1. Hidden mi è piaciuto senz'altro più del "novello" Cloverfield, in cui il titolo sbandierava ai quattro venti i risvolti sci-fi. :)

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  7. per me hidden era buono all'inizio, poi cade clamorosamente nel finale, sembra quasi un altro film in quella fase

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    1. La fase X-Men fa storcere troppo troppo il naso...

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  8. Nuova rubrica? :D
    Comunque non ne ho visto manco uno, mi ispira Before I Disappear!

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    1. Ti perdi poco!
      In realtà, post tappa-buchi: tanto studio arretrato e nulla da postare, ahahahah :)

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  9. Alcuni protagonisti del piccolo schermo sarebbe meglio che sul grande non ci andassero proprio... :)

    Quanto ai film, Cooties e 6 Years mi sono sembrate due schifezzine.
    Molto divertente invece Fuck You Prof. Il protagonista è un grande, anche se io Kebab for Breakfast non l'ho mai seguito...

    Barefoot mi è parso più carino della media delle romcom medie.

    Degli altri mi ispirerebbe Before I Disappear che devo recuperare già da parecchio tempo ma, a forza di rimandare, è sparito dalla mia lista dei recuperi. :D

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    1. Before fallo riapparire. Ti piacerebbe.
      Concordo sulle scelte infelice di 'sti attori(ni). :)

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  10. Careful What You Whish for, un'eco lontana, lontanissima, de Il laureato. Before I Disappear e Hidden potrebbero passare. :D

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    1. Ma lontana, lontanissima... Dici bene! Anche se la lei di Careful è veramente di una bellezza assurda.
      La ricordo come Cupido in Give me love, il videoclip di Ed Sheeran. :)

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  11. Ho visto solo A Piedi Nudi, carino ma non indimenticabile e - udite udite - ho visto the Boy. Sinceramente fino a un certo punto non mi dispiaceva nemmeno, ma che finale veloce, tirato via, girato un po' alla cacchio... Peccato :(

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    1. Ehm. Poi la protagonista, una cagna maledetta.
      Tra l'altro, il colpo di scena era anche copiatissimo a un piccolo film australiano...

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